Nella suggestiva atmosfera della Loggia degli Abati è in corso la mostra antologica Mario Dondero. Dalla parte dell’uomo. Si tratta del fotoreporter italiano forse più conosciuto a livello internazionale. Nelle sei sale è possibile ammirare dunque le opere più significative della sua carriera. La fotografia di Dondero è essenzialmente engagée. E proprio perché politicamente e ideologicamente impegnata essa è più di contenuto che artistica. Lo stesso Dondero, nel video proiettato nell’ultima sala, afferma che il suo obiettivo è sempre stato quello di testimoniare, che è stato mosso dalle atrocità del nostro mondo, dall’indignazione per un certo imborghesimento, dalle incongruenze esistenziali, dall’eccesso di prosperità là dove abita la miseria. Il suo lavoro gli ha consentito dunque di poter denunciare l’orrore della guerra, la crudeltà della miseria, le ragioni della rivolta, l’eleganza della povertà attraverso gli sguardi o i movimenti fieri, coraggiosi, rassegnati, mesti di uomini, donne e bambini, cogliendo l’attimo in cui il corpo raccontava dell’anima. Si pensi alla foto del Contadino italiano nella zona di Sansepolcro (2000), che afferra orgoglioso la roncola come fosse uno scettro, mentre colpisce l’osservatore con la straordinaria nobiltà dei suoi occhi; al bambino dormiente tra le braccia di marmo di una mamma improvvisata e involontariamente distratta, Menino de rua Bahia, Brasil (1962); ai prigionieri di guerra (1973); a Licia Pinelli (1970) nel contegno fiero che l’ha sempre caratterizzata; al Clochard nel metro (1963) che sta seduto su una panchina -dando le spalle al gigantesco sorriso di donna, stampato su un cartellone pubblicitario- con le mani nelle tasche del paltò, i capelli ben pettinati e una patina di sporcizia che ci racconta della sua povertà. E poi Dondero ha aperto le porte della macchina del tempo ai grandi volti che hanno fatto la nostra storia, letteraria, filosofica, politica, artistica, musicale: Primo Levi (1962), Günter Grass (1962), Francis Bacon «nel disordine del suo atelier a Londra» (1961), Pier Paolo Pasolini (1962), Basaglia a Gorizia (1964), Milva e Piazzolla (1984), Visconti e Callas (1953), Carlo Emilio Gadda (1962), Herbert Marcuse (1968), Louis Althusser (1972), la celebre foto –immagine ufficiale della locandina della mostra- di Jean Seberg in "À bout de souffle", film di Godard che la rese famosa (1959).
Guardando le fotografie esposte, ascoltando il racconto della vita avventurosa di Dondero, scoprendo attraverso immagini e parole le sue qualità umane –straordinarie, è il caso di aggiungere senza tema di smentita-, si comprende quanto azzeccato sia il titolo della mostra, Dalla parte dell’uomo. Così sovviene in mente un brano del Fedro di Platone, in cui Socrate afferma: «Io sono uno che ama imparare. La campagna e gli alberi non mi vogliono insegnare niente; gli uomini della città, invece, sì» (Fedro, 230 E 5-9). E Dondero ha trascorso la sua vita andando sempre oltre i confini ma senza mai uscir fuori dalle mura dell’animo umano che ha indagato senza sosta e che continua a scrutare pronto sempre a imparare, anche a 82 anni. Esattamente come Socrate. Un esempio di vita.
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Mario Dondero. Dalla parte dell’uomo
Mostra antologica
Loggia degli Abati, Palazzo Ducale
Dal 16 giugno al 19 agosto 2012
Per maggiori informazioni:
info evento: 010 5574065
e-mail: biglietteria@palazzoducale.genova.it
Sito Web: Palazzo Ducale. Mario Dondero. Dalla parte dell'uomo
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Foto inserite nell'articolo in ordine di apparizione:
Brancaleone, località della Calabria dove fu confinato Cesare Pavese - © Mario Dondero
Clochard nel metro, 1963 - © Mario Dondero
Manifestanti su una barricata in rue Gay Lussac Parigi, 1968 - © Mario Dondero
Il mondo di Cesare Pavese: La luna e i-falò, Il ballo a Calamandrana- © Mario Dondero
Il mondo di Piero della Francesca: Contadino italiano nella zona di Sansepolcro, Arezzo. 2000 ca. - © Mario Dondero
Laura Betti - © Mario Dondero
Gli esponenti del Nouveau roman, a Parigi, davanti alla sede delle Editions de Minuit, nel settembre 1959 - © Mario Dondero
Mario Schifano e Tano Festa a Roma (1964)- © Mario Dondero
Medici afgani all'Ospedale di Emergency di Kabul curano un pastore gravemente ferito da una mina. - © Mario Dondero
Menino de rua Bahia, Brasil (1962)- © Mario Dondero
Pier Paolo Pasolini con la mamma Susanna nei primi anni Sessanta - © Mario Dondero
Presence Africaine - © Mario Dondero